Che differenza c’è tra lettera di compliance e avviso bonario?

L’ Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti diversi tipi di comunicazioni.

Di seguito vedremo le caratteristiche delle due più comuni comunicazioni: le lettere di compliance e gli avvisi di irregolarità (cosiddetti avvisi bonari).

Lettera di compliance

Con questa lettera, l’Agenzia Delle Entrate, sulla base delle informazioni presenti nelle sue banche dati, segnala al contribuente la potenziale presenza di un’anomalia, di un errore o di un’ omissione.

Il contribuente, rivolgendosi al proprio professionista di fiducia, dovrà innanzitutto comprendere se quanto segnalato dall’Agenzia Delle Entrate sia fondato e, nel caso in cui lo sia, potrà regolarizzare la propria posizione avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso con una drastica riduzione delle sanzioni.

Nel caso in cui invece quanto segnalato dall’Agenzia Delle Entrate non abbia fondamento, il contribuente può anche decidere di ignorare la comunicazione. 

Avviso bonario

Con questa lettera, l’Agenzia Delle Entrate, sulla base delle informazioni presenti nelle sue banche dati ed attraverso software di controllo automatico delle dichiarazioni e comunicazioni fiscali inviate dal contribuente, segnala allo stesso la presenza di un’anomalia, di un errore o di una omissione.

ll contribuente, rivolgendosi al proprio professionista di fiducia, dovrà innanzitutto comprendere se quanto segnalato dall’Agenzia Delle Entrate sia fondato e, nel caso in cui lo sia, potrà regolarizzare la propria posizione entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso, avvalendosi della riduzione delle sanzioni a 1/3. Potrà inoltre richiedere la rateizzazione fino ad un massimo di 20 rate trimestrali con pagamento della prima rata entro  30 giorni dalla ricezione dell’avviso.

Nel caso in cui invece quanto segnalato dall’Agenzia Delle Entrate non abbia fondamento, il contribuente non potrà ignorare la comunicazione e dovrà attivarsi al fine di rimuovere l’anomalia segnalata. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche un apposito canale telematico (chiamato CIVIS) per permettere al contribuente di evidenziare le proprie ragioni e richiedere l’annullamento parziale o totale dell’avviso.

Qualora il contribuente non regolarizzi la propria posizione o non ottenga l’annullamento dell’avviso, la pretesa tributaria sarà iscritta a ruolo con le sanzioni in misura piena (nel caso di omesso versamento la sanzione è del 30% dell’importo omesso). Il ruolo è poi affidato all’Agenzia Entrate Riscossione che notifica al contribuente la Cartella di Pagamento.

Nei prossimi articoli, analizzeremo meglio la Cartella di Pagamento e gli altri atti della riscossione.