Falsi pareri Agenzia delle Entrate su interpelli mai presentati

Che cos’è un interpello

L’interpello è un’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in relazione a un caso concreto e personale in merito all’interpretazione, all’applicazione o alla disapplicazione di norme di legge di varia natura relative a tributi erariali.

Questo strumento consente al contribuente di richiedere una risposta ufficiale e vincolante sull’interpretazione e applicazione di una norma tributaria in relazione a una fattispecie concreta e definita. La richiesta serve a ottenere chiarezza e sicurezza prima di compiere un’azione che potrebbe avere implicazioni fiscali. 

Tipologia di Interpello

Esistono diverse tipologie di interpello:

  • l’interpello ordinario consente a ogni contribuente di chiedere un parere in ordine alla applicazione delle disposizioni tributarie di incerta interpretazione riguardo un caso concreto e personale, nonché di chiedere chiarimenti in ordine alla corretta qualificazione di fattispecie, sempre che ricorra obiettiva incertezza
  • l’interpello probatorio consente al contribuente di chiedere un parere in ordine alla sussistenza delle condizioni o alla idoneità degli elementi di prova chiesti dalla legge per accedere a determinati regimi fiscali nei casi espressamente previsti, quali l’interpello relativo a partecipazioni acquisite per il recupero di crediti bancari (113 TUIR), le istanze presentate dalle società “non operative” (articolo 30 della legge 724 del 1994) e le istanze previste ai fini della spettanza del beneficio ACE (articolo 1, comma 8, DL 201 del 2011)
  • l’interpello anti-abuso consente di acquisire un parere relativo alla abusività di un’operazione non più solo ai fini delle imposte sui redditi, ma per qualsiasi settore impositivo
  • l’interpello disapplicativo consente di ottenere la disapplicazione di norme che, allo scopo di contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti di imposta, se viene fornita la dimostrazione che detti effetti elusivi non potevano verificarsi; è l’unica tipologia di interpello obbligatorio
  • l’interpello sui nuovi investimenti consente agli investitori, italiani o stranieri, di chiedere un parere circa il trattamento tributario applicabile a importanti investimenti (di valore non inferiore a 20 milioni di euro e con rilevanti e durature ricadute occupazionali) effettuati nel territorio dello Stato. Per le istanze presentate dal 1° gennaio 2023, anche se relative a investimenti precedenti a tale data, l’ammontare minimo degli investimenti non dovrà essere inferiore a 15 milioni di euro (art. 8, commi 6 e 7, Legge n. 130/2022).

Falsi pareri: come agire?

Sono in circolazione falsi pareri a firma dell’Agenzia delle Entrate relativi a istanze di interpello mai presentate che riguardano il tema dell’accollo di debiti tributari altrui estinti mediante compensazione con crediti d’imposta riconducibili ad altri soggetti, ed invita i contribuenti a prestare particolare attenzione ai pareri relativi a istanze di interpello non pubblicati sul sito istituzionale.

A tutela del legittimo affidamento non tutte le risposte fornite dall’Agenzia sono soggette a pubblicazione pertanto la stessa Agenzia invita a chiedere conferma agli Uffici consulenza delle Direzioni regionali o centrali che li avrebbero emessi.

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