Le spese detraibili nella dichiarazione dei redditi sono le spese che si sottraggono, in percentuale, dall’imposta lorda, a differenza delle spese deducibili che vengono invece sottratte dall’ammontare del reddito complessivo.
Pertanto se una spesa è “deducibile”, questa andrà a diminuire il reddito imponibile per la totalità dell’importo della spesa, mentre se una spesa è “detraibile” , la stessa andrà a diminuire in percentuale l’importo dell’imposta a debito dovuta.
Quali spese sono detraibili per i familiari a carico?
Possono essere detratte dall’IRPEF alcune spese sostenute nell’interesse di familiari fiscalmente a carico:
- spese sanitarie
- premi assicurativi
- contributi previdenziali e contributi versati alle forme di previdenza complementare
- contributi versati ad enti e casse aventi fine assistenziale
- spese per asili nido
- spese scolastiche ed erogazioni liberali agli istituti scolastici
- spese universitarie e canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede
- spese per gli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico
Chi si può “scaricare” la spesa?
La detrazione spetta al contribuente al quale è intestato il documento che certifica la spesa; se la spesa riguarda i figli, ha diritto a richiedere la detrazione il genitore che l’ha sostenuta, indipendentemente dal fatto che egli sia titolare o meno anche della detrazione per figli a carico e dalla modalità di ripartizione con l’altro genitore di quest’ultima detrazione.
Quando il documento è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese vanno dunque suddivise tra i genitori in relazione al loro effettivo sostenimento.
Se le spese sono state sostenute da uno solo dei genitori, quest’ultimo può quindi calcolare la detrazione sull’intero importo, attestando tale circostanza sul documento comprovante la spesa.
Nel caso in cui anche uno dei due genitori sia fiscalmente a carico dell’altro, quest’ultimo può portare in detrazione l’intera spesa sostenuta nell’interesse del figlio, anche se i documenti sono intestati all’altro genitore.